Festa della Repubblica, da res publica, cosa di tutti.
Castelluccio è dei Castellucciani e patrimonio di tutti, ma in questi interminabili mesi è stato “cosa” sorvegliata e difesa dall’Esercito Italiano a mezzo degli Alpini.

Il ringraziamento di oggi va a coloro che, giorno dopo giorno, prestano i loro occhi e salvaguardano la sicurezza dei nostri luoghi per noi che non possiamo essere a 1451 metri.
Principalmente grazie alla 44^ Compagnia Fucilieri “L’Ardita” che sin dai primi giorni dopo il sisma ha svolto il suo compito con dedizione e grande rispetto per il nostro dolore, trattando il nostro Paese come se quelle pietre e strade e montagne, fossero le loro.
Spesso si sono ritrovati tenaci Castellucciani giunti dai monti per strade impraticabili che, con occhi smarriti, dovevano vedere il proprio paese ferito, un po’ come si fa visita a qualcuno malato. Ma c’era di più e gli Alpini lo capivano. C’erano volti che cercavano tra i frammenti delle loro case la propria identità e tra le montagne ed il cielo la speranza di non perderla.
Così, capitava che ci offrissero un piatto di pasta con quello che c’è. Un sorso di vino ed il conforto di un silenzio carico di mille parole.
Ancora oggi gli Alpini, 65^ Compagnia “La Manilla”, sono gli unici abitanti di Castelluccio, insieme ai quattro gatti ed alle tre volpi a cui non fanno mancare uno sguardo.

Quindi grazie per la professionalità, la cura e l’impegno profuso verso i nostri luoghi ed animali. Una presenza che è stata, ed è, determinante per salvaguardare e mantenere integra la nostra identità.

Di seguito un articolo preparato dal Capitano D’Aniello che molto dice sul legame creatosi tra gli Alpini e Castelluccio.

“Castelluccio di Norcia, 26 novembre 2016. Tommaso ha 31 anni ed è un primo caporal maggiore dell’esercito italiano. È giunto in Umbria qualche settimana fa assieme ad altri 200 militari del suo reggimento, il 5° Reggimento Alpini, con un compito ben preciso: coadiuvare le forze dell’ordine nel controllo e nella sorveglianza dei centri abitati di Umbria e Marche maggiormente colpiti dagli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre, aree che sono oramai per lo più disabitate, specie nelle ore notturne, a causa dell’evacuazione dei suoi abitanti per motivi di sicurezza.
Il Primo Caporal Maggiore Salvi è impiegato sin dalle prime ore del 11 novembre presso Castelluccio (PG), uno dei centri maggiormente danneggiati dal sisma. Nel borgo ormai pressoché deserto, il militare italiano ha notato un cane apparentemente abbandonato: un cucciolo di poco meno di un anno, che ricorda un pastore maremmano.
A seguito di controlli da parte dell’autorità comunale competente, il cane risulta effettivamente sprovvisto dell’apposito micro-chip e quindi destinato ad un canile.
Da qui la decisione di dare una casa a Sibilla, il nome scelto dal Primo Caporal Maggiore: sabato Sibilla lascerà la sua terra (di cui ne porterà il nome, a perenne ricordo dei Monti Sibillini), per ricominciare una nuova vita nella campagna aretina, a casa dei genitori del militare.
Passerà tuttavia del tempo prima che Sibilla possa stare con il suo nuovo padrone: l’impegno dei militari italiani in centro Italia per le situazioni d’emergenza sorte dopo i recenti eventi sismici continuerà infatti fino al termine dell’esigenza.”

Ph di Castelluccio, oggi, gentile concessione degli Alpini.
Ph di Tommaso&Sibilla, repertorio.




by Per La Vita Di Castelluccio Di Norcia Onlus il 2017-06-02 07:10:38